Adesivi a bassa migrazione per un packaging più sicuro

30 Set 2020 | Industrial Adhesives

Quando si affronta il tema della sicurezza alimentare uno degli aspetti da attenzionare maggiormente da parte dei produttori di generi alimentari e di imballaggi è il fenomeno della migrazione, ovvero il passaggio di sostanze chimiche dai materiali dell’imballaggio verso i prodotti contenuti, e viceversa. 

La ricerca di metodi idonei a garantire la sicurezza dei cibi e la salute dei consumatori, ha portato i produttori di adesivi per il packaging alimentare a sviluppare soluzioni che aiutano ad adempiere agli obblighi di legge sulla sicurezza dei materiali e oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA). Stiamo parlando dei cosiddetti adesivi a bassa migrazione

Cos’è la migrazione e quali rischi comporta? 

L’attenzione verso il fenomeno della migrazione e i primi studi in questo campo sono iniziati negli anni ‘80, in concomitanza dell’arrivo sul mercato dei primi imballaggi in PET, utilizzabili per la cottura degli alimenti in microonde. Il PET è un materiale in polietilene tereftalato metallizzato in grado di convertire l’energia delle microonde in calore trasferito all’alimento. La cottura a microonde ha posto nuovi interrogativi e la necessità di testare i materiali da imballaggio sottoposti per la prima volta a condizioni nuove.

Il processo della migrazione però non coinvolge solo l’imballaggio in sé, ma tutte le componenti del packaging che potrebbero contenere sostanze a potenziale migratorio (inchiostri, vernici e adesivi). 

ll trasferimento di sostanze ai prodotti alimentari, sia per contatto diretto (sostanza non volatile) che indiretto (sostanza volatile che fa assumere all’alimento un odore di plastica, di carta, ecc.), può comportare in primis rischi per la salute umana, ma anche l’alterazione della composizione dei prodotti alimentari e un deterioramento delle caratteristiche organolettiche del contenuto. I rischi per la salute dipendono dalla presenza di sostanze tossiche come il bisfenolo, i ftalati, la melammina, gli additivi delle resine ed altre sostanze che possono avere effetti di disturbo sul sistema endocrino dell’uomo, causando accelerazione della pubertà, aumento del rischio di tumori a seno e prostata e problemi neurologici. 

 

Cosa prevede la normativa europea

Il processo di migrazione è stato molto studiato negli anni, e i dati raccolti,Produzione industriale di pasta sulla base di test tossicologici, hanno consentito oggi di sviluppare modelli di valutazione del rischio che hanno portato l’UE a porre un limite di legge (Direttiva UE 10/2011) sulla quantità totale di sostanze volatili tollerabili trasferite dalla plastica ai cibi (“migrazione globale”). Questo valore è fissato a 10 mg/dm2 per un’area di contatto di 60 mg/kg nel simulante o nel cibo.

Tuttavia, le direttive esistenti regolano il packaging finale, ma non le parti individuali che lo compongono, tra cui appunto gli adesivi. I confezionatori possono però effettuare test di migrazione e soprattutto valutare il rischio in funzione di diversi fattori:

  • tipo di alimento confezionato 
  • tipologia di materiali incollati 
  • quantità di adesivo utilizzato 
  • tipologia di confezione (per es. presenza di barriera funzionale) 
  • condizioni di stoccaggio 
  • possibili imballaggi secondari, terziari, o adesivi utilizzati

Quali condizioni favoriscono la migrazione e quali sono le tecniche per ridurla? 

Per quanto riguarda gli adesivi, l’entità della migrazione di sostanze agli alimenti è influenzata da diversi fattori: 

  • Quantità dell’adesivo applicato: minore è la quantità dell’adesivo, minore è il rischio;
  • Struttura del materiale del packaging: la scelta giusta del materiale plastico utilizzato;
  • Tipo di alimento contenuto: combinazione di elementi polari e meno polari;
  • Temperatura di stoccaggio: minore è la temperatura, minore è il rischio di migrazione; 
  • Durata dello Stoccaggio: più breve è il tempo di stoccaggio, minore è il rischio;  
  • Rapporto tra superficie dell’imballo rispetto al prodotto contenuto.

Queste condizioni valgono anche per gli imballaggi di carta, generalmente utilizzati per alimenti secchi con una lunga durata di conservazione. Anche in questo caso il rischio di migrazione non deve essere sottovalutato. Per ridurre il rischio possono essere applicate due strategie: l’applicazione di una barriera integrata di plastica o metallo (non sempre possibile e comporta costi elevati) o l’utilizzo di componenti (carta, cartone, inchiostro, vernice e adesivi) con caratteristiche a bassa migrazione approvate

 

Come sono fatti gli adesivi a bassa migrazione 

Gli adesivi a bassa migrazione, cioè che riducono considerevolmente il passaggio di sostanze potenzialmente tossiche dagli imballaggi agli alimenti, sono adesivi vinilici a base acquosa senza plastificanti, indicati soprattutto per la realizzazione di prodotti cartotecnici, sicuri per le applicazioni a contatto con alimenti.

Nella realizzazione di colle e adesivi, il controllo della migrazione si ottiene attraverso la scelta di materie prime a basso contenuto di monomeri residui, esenti da plastificanti, di additivi in forma polimerica o naturali, e con l’ottimizzazione delle prestazioni adesive per permettere una riduzione delle quantità da applicare. 

Gli adesivi a bassa migrazione sono disponibili sul mercato in diverse formulazioni, con specifiche caratteristiche tecniche, per garantire l’adattabilità ad ogni macchinario e ad ogni tipo di supporto e di lavorazione, come la finestratura o la laminazione dell’imballaggio. 

È importante sottolineare che ai produttori di imballaggi e di prodotti alimentari deve essere garantita la tracciabilità di tutti i materiali, adesivi compresi, per facilitare i controlli, il ritiro di eventuali prodotti difettosi e l’attribuzione di responsabilità. 

 

I vantaggi per le aziende che impiegano adesivi a bassa migrazione 

Per le aziende coinvolte nella produzione alimentare e del packaging, scegliere di utilizzare gli adesivi a bassa migrazione costituisce un vantaggio competitivo, sia sul piano etico che su quello economico. Da un lato infatti si garantisce ai consumatori un prodotto più sicuro e meno soggetto ad alterazioni; dall’altro gli adesivi a bassa migrazione hanno prestazioni di tenuta uguali, se non maggiori, rispetto agli adesivi convenzionali, ma soprattutto migliorano l’efficienza dei processi produttivi grazie alla riduzione dei consumi di adesivo

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