Borse di carta con manici: storia ed evoluzione delle shopping bags

22 Giu 2021 | Industrial Adhesives

Le borse di carta con manici, oltre a permetterci di trasportare facilmente gli acquisti, hanno un importante ruolo nel marketing di qualsiasi brand. Sono un prodotto diffuso e utilizzato ad ogni livello, dalla piccola bottega di alimentari fino ai grandi marchi del fashion. Questo perché le borse sono uno degli strumenti più immediati e comuni per far pubblicità alla propria azienda. Ma è sempre stato così? E come nascono, chi le ha inventate? Come si sono evolute nel corso del tempo? Scopriamolo in questo nuovo approfondimento del blog di Diatecx. 

 

Borse di carta con manici: dalle origini ai giorni nostri 

 

La diffusione della carta 

La storia delle borse di carta con manici, come moltissimi altri prodotti della cartotecnica, inizia a metà del 1800 quando il tessitore tedesco Freidrich Keller, inventando una pasta derivata dal legno, rese la produzione della carta un processo molto più economico e rapido. Da quel momento l’uso di questo materiale si diffuse in moltissimi settori, diventando un bene di largo consumo. 

Il primo macchinario per il fondo a V

Ad introdurla nel mondo del packaging furono quattro inventori americani: Wolle, Knight, Stillwell e Deubner. In particolare, fu Francis Wolle a brevettare nel 1852 il primo macchinario industriale per la fabbricazione delle borse di carta dal tipico fondo a V. Questa invenzione gettò le basi per la meccanizzazione del processo. L’invenzione di Wolle venne poi migliorata e perfezionata da Margaret Knight che introdusse la prima macchina in grado di tagliare, piegare e incollare le borse di carta dal fondo piatto in modo che queste potessero stare in piedi da sole, molto più pratiche e capienti di quelle prodotte con i metodi di Wolle. 

Dal fondo piatto all’introduzione dei manici

Venne poi il turno di Charles Stillwell a cui dobbiamo le buste che usiamo ancora oggi, facilmente apribili con colpo secco della mano, dette per questo “automatiche”. Fu lui ad inventare infatti la macchina per la produzione di borse con il fondo quadrato e piatto e le pieghe laterali che ne facilitano l’apertura, la piegatura e lo stoccaggio. A questi sacchetti, già utili e pratici, mancava però qualcosa. L’intuizione venne a Walter H. Deubner, proprietario di un piccolo negozio nel Minnesota. Deubner, osservando i suoi clienti, si rese conto che il sacchetto di carta così com’era fatto limitava la quantità di merce trasportabile (e quindi acquistabile). Dopo ben 4 anni di tentativi, il commerciante arrivò a mettere a punto una borsa di carta dotata di comodi manici prima di corda e poi in cartone, robusti abbastanza per trasportare da 5 a 35 Kg di spesa. Le borse di carta che noi oggi usiamo per i più comuni acquisti traggono origine proprio dal modello inventato da Deubner, che ha segnato la nascita di questo nuovo prodotto, che negli anni subirà numerose migliorie. 

L’evoluzione dei manici, da quelli in corda a quelli in carta

Anche i manici hanno subìto varie fasi di evoluzione. Lo stesso Deubner che aveva introdotto quelli in corda, ne continua a studiare la praticità, fino ad arrivare ad altri prototipi che comprendevano un’impugnatura in cartone, facile e veloce da applicare al sacchetto e addirittura più resistente e robusta di quella in corda. Un altro inventore, tale Stark introdusse successivamente dei rinforzi in cartone nella parte superiore del sacchetto, un risvolto piegato verso l’interno che ha il merito di dare più stabilità e resistenza alla borsa. Ancora oggi questa tecnica viene largamente impiegata nella produzione dei sacchetti di carta. 

Le borse di carta con manici diventano opere d’arte

Negli anni del boom economico e con il diffondersi dei consumi di massa, le borse di carta con i manici, oltre ad evolversi sul piano funzionale, cominciano a essere molto più curate sotto l’aspetto visivo e comunicativo. Negli anni successivi infatti, l’estetica del sacchetto di carta diviene un elemento centrale. 

A partire dagli anni ‘70 con le nuove tecniche di stampa, le shopping bags iniziano a diventare parte integrante del marketing e dell’identità aziendale. La svolta è rappresentata da lavori di alcuni artisti del calibro di Andy Warhol e Roy Lichtenstein che personalizzano con la loro arte alcuni sacchetti di carta. Inizia dunque a imporsi l’idea che le borse di carta non servono solo a trasportare i prodotti acquistati, ma diventano degli strumenti con cui veicolare in modo originale messaggi, idee e promozioni.

La trasformazione delle borse di carta con manici da strumento funzionale ad oggetto di design, dalla forte connotazione comunicativa, viene sancita dalla prima mostra artistica che si tenne nel 1978 a New York in cui vennero esposte oltre un centinaio di shopping bags. 

Oggi la produzione delle più comuni borse di carta con manici avviene tramite procedimenti industriali, dall’accoppiamento dei materiali alla produzione del “tubolare”, dall’applicazione delle maniglie alla chiusura del fondo. L’evoluzione tecnologica ha velocizzato e ottimizzato ogni fase di questo processo e affinato la cartotecnica, ma il concept che ha ispirato i primi inventori rimane quanto mai attuale, tanto che nonostante l’evoluzione dei materiali e del design, i sacchetti di carta vengono usati ormai da oltre mezzo secolo. 

 

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