Packaging espositori e display riciclabili per un retail più sostenibile

4 Ott 2021 | Graphic arts

Packaging espositori e display – ed in generale tutto ciò che compone lo store design nel mondo del retail – sono strumenti di marketing capaci di “parlare” al cliente anche per come sono realizzati matericamente. L’arredamento di un punto vendita, il modo in cui è allestito, i materiali che utilizza, sono tutte forme di comunicazione immediata che offrono una precisa esperienza di acquisto a chi varca la soglia del negozio. 

Per tale motivo è importante che la scelta dei materiali con cui vengono realizzati tutti questi elementi comunicativi sia in linea con il posizionamento di un brand che intende promuovere un’immagine aziendale ecosostenibile. 

 

Packaging delle merci 

Uno degli elementi che concorre a connotare un punto vendita come sostenibile è senz’altro il packaging e la gestione del suo smaltimento. Il materiale che più di altri si presta al riutilizzo e al riciclo è senz’altro la carta e il cartone.

Vendere prodotti eco-friendly significa anche fare attenzione al loro imballo. Il green packaging non è solo una tendenza degli ultimi anni, ma una concreta azione per ridurre considerevolmente l’impatto ambientale di un punto vendita. Un imballaggio ecologico è innanzitutto realizzato con materie prime riciclabili, possibilmente provenienti da una gestione responsabile delle foreste (come carta e cartone con certificazione FSC®) e che prevede un’ulteriore trasformazione alla fine del suo ciclo di vita. Su questo tema leggi anche “Eco packaging: quando l’imballaggio rispetta la natura”

Espositori e display “circolari”

L’impiego di espositori da terra e da banco è uno di quegli elementi indispensabili per rendere la Comunicazione-In-Store più efficace. Tali supporti vengono chiamati anche materiali POP, ovvero “Point of Purchase” utilizzati per la promozione – il più delle volte temporanea – di prodotti in negozio e includono non solo gli espositori ma anche display, poster, volantini, brochure, totem tridimensionali, banner, dispencer e tutto ciò che concorre alla Visual Communication in loco.

Tra questi si distinguono due tipologie: quelli realizzati in materiali durevoli (plastica, legno, metallo) e quelli non durevoli (cartonati). Sebbene quelli durevoli abbiano una vita più lunga sono più difficilmente smaltibili. Quelli non durevoli, invece, se realizzati con materie prime riciclabili, possono rientrare nel ciclo produttivo e, trasformati, trovare un nuovo utilizzo.

Da una ricerca condotta dall’Alta Scuola Politecnica di Torino che ha analizzato un centinaio di punti vendita è emerso che tra quelli della Grande Distribuzione Organizzata transitino circa 17,5 milioni di espositori a perdere. Una quantità enorme che diventa rifiuto generando un grande impatto sull’ambiente. 

Su questo fronte, un’interessante iniziativa è stata lanciata da Eurodisplay Design in Progress, azienda italiana che si occupa di tutte quelle attività legate al mondo dei materiali POP, dalla progettazione e produzione alla gestione della logistica integrata. 

Si tratta del protocollo NED (Neverending Display) che indica alcuni importanti parametri di progettazione e realizzazione degli espositori affinché i materiali impiegati siano reversibili e non diventino rifiuti non riciclabili. Tra questi il non utilizzo di materiali plastificati e tecniche di stampa che prevedano l’impiego di inchiostri con colori a base acqua. Di più, l’azienda ha realizzato un espositore in grado di rispettare tutti i criteri esposti nel protocollo, chiamato Flat Display, un format facilmente replicabile nella GDO e che permette, grazie ai suoi meccanismi a incastro totalmente reversibili, una facile separazione degli elementi strutturali che così possono essere conferiti in modo corretto alla raccolta differenziata o destinati al recupero diretto e alla reintroduzione nei processi produttivi.

Se tutti gli espositori prodotti in un anno fossero concepiti secondo i requisiti del protocollo NED, ne deriverebbe un risparmio energetico a oggi stimato in 8000 tonnellate di CO2/anno. Esempi come questo dimostrano che l’innovazione nel design di prodotto e l’adozione da parte dei player di settore di criteri di produzione sostenibile, possono fare la differenza e contribuire concretamente nel rendere il retail un settore più ecosostenibile.

Il nostro impegno per l’ecosostenibilità di packaging, espositori e display

In Diatecx da diversi anni siamo impegnati nella scelta di materie prime il più possibile derivanti da un gestione sostenibile e coerente delle risorse forestali, privilegiando prodotti con certificazione FSC. Stiamo incrementando la nostra gamma di prodotti con certificazione FSC, senza uso di PVC ed eco-sostenibili. Tutti i nostri stabilimenti produttivi sono certificati per la catena di custodia dei prodotti provenienti dalla gestione forestale responsabile. Anche nella produzione degli Industrial Adhesives a marchio Diamelt, i nostri laboratori sono in continua ricerca per lo sviluppo di formulazioni adesive a partire da materie prime bio. Questo il nostro impegno affinché i settori serviti dalle nostre soluzioni, tra cui il retail, possano mettere sul mercato prodotti come packaging ed espositori sempre più ecosostenibili.