Eco packaging: quando l’imballaggio rispetta la natura

12 Apr 2021 | Graphic arts, Industrial Adhesives

L’eco packaging ad un primo e superficiale sguardo potrebbe apparire come l’ultimo trend del marketing di prodotto. Per certi versi lo è. Negli ultimi anni, complice l’aumentata sensibilità ambientale da parte dei consumatori, sempre più aziende hanno modificato il loro modo di confezionare i prodotti per intercettare segmenti di un mercato sempre più attento al rispetto dell’ambiente. Ma oltre all’apparenza c’è anche la sostanza. Seguire un modello di produzione etico del packaging è una delle reali possibilità che le aziende hanno per ridurre il loro impatto sull’ambiente. In Italia però solo il 25% dei marchi offre un imballaggio green. Ma cosa rende una confezione davvero sostenibile e “amica dell’ambiente”? 

 

L’evoluzione del packaging nella storia 

Fin dagli albori del commercio nelle società antiche, è sempre esistita una qualche forma di “packaging” per contenere e proteggere le merci da trasportare. È con l’avvento dell’industrializzazione che la confezione dei prodotti inizia ad assumere il significato che le attribuiamo oggi, anche se ad essere confezionati erano solo i beni di lusso. Quando la produzione raggiunse dimensioni su larga scala, emerse la necessità di conservare e proteggere meglio la merce, soprattutto di tipo alimentare, e l’esigenza di differenziare i prodotti l’uno dall’altro. 

Con la società dei consumi, l’imballaggio venne poi fortemente influenzato dai canoni estetici per rendere attrattivo (e quindi più vendibile) il prodotto contenuto al suo interno. La nascita dei supermarket e la distribuzione di massa hanno trasformato definitivamente il ruolo del packaging in veicolo imprescindibile per esprimere i valori del marchio, diventando in tutto e per tutto uno strumento di marketing. 

 

Com’è cambiata la percezione del packaging

Oggi il consumo di merci e prodotti è sempre più guidato dal desiderio dell’esperienza, è così che ogni componente della confezione diventa parte dell’esperienza di acquisto desiderata: il materiale, la chiusura, il messaggio, la visibilità del prodotto sono tutti elementi che contribuiscono ad instaurare un dialogo tra consumatore e brand. 

Questo assioma è diventato ancora più vero con l’emergere della questione ambientale: gli imballaggi, così essenziali per il “discorso di marca”, sono diventati anche un problema non da poco per lo smaltimento dei rifiuti. 

Uno studio presentato nel 2020 dalla società di consulenza aziendale Nomisma, segnala che nel nostro Paese il 46% dei consumatori nella scelta dei prodotti della persona fa attenzione all’impatto ambientale del pack, e che il 40% – afferma un altro studio firmato Nielsen – è disposto a cambiare marca a favore di confezioni green. 

Le aziende, soprattutto quelle che portano avanti una visione etica e responsabile, si sono quindi concentrate sullo sviluppo di nuovi materiali e soluzioni sostenibili per mantenere saldo l’impegno verso i propri consumatori di riferimento.

Nonostante in l’Italia negli ultimi anni le aziende abbiano iniziato ad investire molto sulla svolta ecologica, come sostiene l’ultimo report di GreenItaly, la quantità di imballaggi non riciclabili, soprattutto nella grande distribuzione, è ancora troppo alta. Secondo i dati dell’Osservatorio Immagino, ad esempio, solo il 25% dei prodotti alimentari, riporta in etichetta le informazioni sul corretto smaltimento della confezione.  

 

Com’è fatto un packaging veramente “eco”? 

Realizzare un packaging davvero ecosostenibile coinvolge diversi aspetti della produzione: impiego delle materie prime, compresi supporti, collanti e inchiostri, sistemi di produzione, quantità di energia utilizzata, distribuzione e trasporto, vita dell’imballaggio e modalità di smaltimento. Tutto questo mantenendo accettabili le prestazioni funzionali della confezione: conservare e proteggere (soprattutto in caso di alimenti). 

Un packaging che sia veramente eco-sostenibile, che riduca quindi il suo impatto ambientale, è quello che mette in atto precise scelte di produzione: 

  • utilizzo di materiali riciclati o provenienti da una gestione responsabile delle materie prime (come carta e cartone con certificazione FSC® o PEFC™); 
  • se non si può fare a meno della plastica, scelta di quella più riciclabile o biodegradabile ;
  • scelta di un adesivo realizzato con componenti naturali, se la confezione prevede punti colla;
  • ottimizzazione dei processi produttivi per ridurre i consumi energetici e gli scarti di produzione;
  • packaging design intelligente che riduce peso e volume (più leggera è la merce confezionata da trasportare meno energia servirà per il suo trasporto, le emissioni derivanti dal trasporto merci rappresenta circa un terzo delle emissione dei gas serra legati al trasporto in generale);
  • riduzione al minimo delle catene logistiche e di produzione, per ridurre le emissioni  anidride carbonica nell’atmosfera;
  • progettazione del packaging che permetta di essere utilizzato il più a lungo possibile, per ritardare la sua trasformazione in rifiuto. A tale scopo è utile sensibilizzare i clienti nell’uso ottimale del packaging con messaggi e istruzioni;
  • la confezione, alla fine del suo ciclo di vita, deve essere riutilizzabile, compostabile o riciclabile (in maniera conforme alle norme europee, come la UNI EN 13430 per il recupero per riciclo di materiale, o la UNI EN 13432 per il recupero per biodegradazione o compostaggio). 

Il nostro impegno per l’eco packaging

In Diatecx da diversi anni siamo impegnati nella scelta di materie prime il più possibile derivanti da un gestione sostenibile e coerente delle risorse forestali, privilegiando prodotti con certificazione FSC. Stiamo incrementando la nostra gamma di prodotti con certificazione FSC, senza uso di PVC ed eco-sostenibili. Tutti i nostri stabilimenti produttivi sono certificati per la catena di custodia dei prodotti provenienti dalla gestione forestale responsabile. Anche nella produzione degli Industrial Adhesives a marchio Diamelt, i nostri laboratori sono in continua ricerca per lo sviluppo di formulazioni adesive a partire da materie prime bio. Questo il nostro impegno affinché i settori serviti dalle nostre soluzioni per l’imballaggio, l’etichettatura e la cartotecnica possano mettere sul mercato un packaging sempre più ecosostenibile.